Cosa vedere e cosa fare a Ranco
Ranco è un paesino che sorge sulla sponda lombarda del Lago Maggiore tra i comuni di Ispra e di Angera. Il comune si sviluppa tra il colle di San Quirico e il promontorio meridionale del Parco del Golfo della Quassa.
Cosa vedere e cosa visitare a Ranco
Chiesa di S.S. Martino e Lorenzo
La Chiesa di S.S. Martino e Lorenzo, in stile barocco, consiste di una sola navata interna, coperta da volte a vela e decorata da affreschi risalenti, in massima parte, al 1908 (pittore Antonio Candeo); negli anni trenta e nel 1968 furono fatte altre decorazioni e restauri; all’interno sorge una cappella nella quale è custodita la statua dedicata alla Madonna del Rosario. L’attuale proviene da Ortisei mentre la prima, molto più antica, proveniente da Sant’Alessandro in Angera, venne traslata con processione alla Chiesa di Uponne. Il battistero venne restaurato nel 1915 e rinnovato nel 1932. Degno di nota è il pulpito ligneo, completato nel 1928, ornato con cinque pannelli raffiguranti la Madonna attorniata, ai lati, da figure di Santi.
Fontana e il vecchio forno in Massèe (via Roma)
In Via Roma angolo Via Acquedotto esiste un vecchio forno da panificazione di proprietà ma di antico uso comune dei residenti nei cortili di quella zona. In questo locale sono stati raccolti ed esposti vecchi attrezzi da lavoro, d’epoca. Il Forno è attiguo alla fontana Massari, In detta località si trova una fontana che reimpiega, come vasca, un sarcofago di bambino con iscrizione in tabella ansata. Il reperto è di epoca Romana.
San Martino
In località S. Martino mt. 300 circa s.l.m. a metà strada sul sentiero che conduce a S. Quirico, cima della collina, si possono vedere i ruderi dell’antica chiesa parrocchiale visitata da S. Carlo Borromeo nel 1567. La chiesa venne in seguito abbandonata.
Parco Gianni Rodari
Il suo rinnovato lungolago in stile moderno e la punta nel parco “Gianni Rodari”, offrono una vista impareggiabile e sono ottimali per passare una serata in compagnia, magari godendo di un po' di fresco.
Sasso Cavallazzo
Nel territorio, sono presenti dei massi erratici, il più famoso è sicuramente il “Sass Cavalasc”, enorme masso adagiato sulla riva del Lago Maggiore. Spesso enormi e costituiti da materiali non presenti nelle zone dove si trovano, i massi erratici sono trasportati dal movimento dei ghiacci, hanno origini varie e sono in generale molto antichi. Oggi è censito nell’elenco della Regione Lombardia Monumento Naturale.
E’ stato descritto per la prima volta da Antonio Stoppani, letterato e naturalista del secolo scorso. Il nome “Sass Cavalasc”, secondo la tradizione popolare, deriva dal fatto che la parte sporgente del masso richiama vagamente la forma della testa di un cavallo.
Per raggiungere il Sasso Cavallazzo o Sass Cavalasc si può partire dall'ampio parcheggio del campo di rugby seguendo brevemente la pista ciclabile (si va verso sinistra inizialmente); un grosso cartello rende inequivocabile il percorso che entra nel bosco ed arriva dopo essere passati di fianco ad alcune ville sulla costa del lago Maggiore.
La strada vecchia e il "Ponte dei Caravalle"
La via storica di comunicazione tra Ranco e Angera, dunque, è la cosiddetta “strada vecchia”, l’angusta via Roma che, passando davanti alla Cascina Massari, prosegue a mezza costa sul dirupato fianco occidentale del monte San Quirico con alcuni scorci di rara bellezza. All’altezza della Cascina (nel quartiere denominato i Massèe, una zona un tempo molto povera) è evidente una fontana che reimpiega come vasca il sarcofago, di epoca romana, di un bimbo; all’interno della Cascina è presente un antico forno.
A circa 1300 metri dalla Chiesa la strada vecchia attraversa il vallone di Caravalle che raccoglie le acque pluviali della collina sovrastante che si formano tra il pian Peàvar e S. Martino.
Proprio sopra questo canalone passa l’antico “Ponte dei Sassi”, recentemente ristrutturato ed adeguato alle nuove esigenze del traffico. Esso fu eretto nel 1770 e presenta una unica arcata con volta in mattoni e bordi di sasso sagomato.
Cosa fare a Ranco e nei dintorni
- visitare le Isole Borromee: un’escursione in barca è sicuramente il modo migliore per trasformare la vostra gita sul Lago Maggiore in un’esperienza unica ed indimenticabile. L’attrattiva maggiore del golfo è però costituita dalle famose isole Borromee: l’Isola Bella, con il nobile Palazzo Borromeo ed i giardini all’italiana, creati con esuberante fantasia barocca; l’Isola Madre, amata per la vegetazione rigogliosa, le piante rare, i fiori esotici, i pavoni, ed i pappagalli in libertà; l’Isola dei Pescatori, che ospita un villaggio pittoresco; infine l’isolotto di San Giovanni, l’unico non visitabile
- visitare il Parco Golfo della Quassa: dalla punta di Ranco alla Fornace di Ispra si estende il Parco della Quassa. L'itinerario per questo semplice percorso parte da Ranco e arriva a Ispra (o viceversa), passeggiando per il sentiero che attraversa aree boschive, prati e il ponticello sul canale Acqua Negra (noto anche come Rio Quassa). Si passa anche davanti all'imponente mausoleo di Castelbarco, costruito nella seconda metà del 1800
- percorrere l'anello di S. Quirico: il Sentiero di San Quirico è un itinerario ad anello che fa parte delle "Vie Verdi dei Laghi" e si snoda attorno all'omonimo monte. Il facile percorso ad anello parte in località Uponne dove si può lasciare l'auto e intraprendere il sentiero VVL-N1. Passando vicino alla Chiesa della Madonna del Rosario del paese si intravede il cartello del percorso che procede lungo una strada sterrata immergendosi gradualmente nel bosco verso le Cascine San Martino in direzione San Quirico. Una lieve salita porta direttamente alla storica chiesetta di San Quirico situata sulla cima del monte: la vista, da qui è ampia e spazia sul lago Maggiore, le Alpi e la Rocca d'Angera. Tornando sul sentiero si prosegue lungo la vecchia strada che collegava i comuni di Ranco e Angera e che oggi è costellata di aziende agricole e vigneti da cui hanno origine i prodotti tipici angeresi
- visitare la Rocca Borromea di Angera: sulla via del ritorno dalle valli al lago, vale la pena fare una sosta alla Rocca d’Angera, la fortezza Borromea abbarbicata ad uno sperone di roccia a strapiombo sul lago, che ospita al suo interno lo straordinario Museo della bambola e del giocattolo, un’esposizione tra le più importanti d’Europa di balocchi di tutti i tipi di materiale e fattura
- visitare Stresa: Stresa si affaccia sul Lago Maggiore nei pressi del Golfo dove si trovano le scenografiche Isole Borromee (Isola Bella, Isola Madre e Isola dei Pescatori), in una posizione assai suggestiva. Questa peculiarità, unita alla dolcezza del clima e alle bellezze paesaggistiche e architettoniche, attrae ogni anno migliaia di turisti e rende la località una delle mete turistiche italiane più ambite già dalla seconda metà dell’Ottocento. Il suo lungolago è ideale per passeggiate rilassanti e per ammirare dimore storiche e lussuosi hotel in stile liberty immersi nel verde
- visitare il Parco di Villa Pallavicino: il Parco Zoo di Villa Pallavicino ha una superficie di circa 20 ettari ed è popolato da oltre 40 specie di animali tra mammiferi e uccelli tropicali: daini, lama, capre tibetane, lepri e macachi vivono in libertà in un’area denominata Lombardina. Presso l’Antica Cascina sono invece ospitati zebre, canguri e furetti. Poco distante dal bar si trova un laghetto con tartarughe e castori. Celebri gli alberi secolari del parco (ricordiamo gli imponenti Lyriodendri, e gli antichi Gynko biloba) e il giardino botanico, visitato ogni anno da migliaia di persone
Dove dormire a Ranco
Queste sono solo alcune delle strutture ricettive di Ranco. Puoi trovare tutti gli hotel, i B&B e i campeggi in cui poter trascorrere un soggiorno o una vacanza a Ranco sul Lago Maggiore qui:
Curiosità su Ranco
All'interno dello stemma del comune di Ranco, concesso con D.P.R. del 10 luglio 1962, vi sono due simboli che rappresentano le due storiche e tradizionali attività dei ranchesi: una vite che, con un grappolo d'uva, cresce su un terrazzo verde e che simboleggia l'agricoltura; mentre il pesce color argento, indica la pesca.
Il nome Ranco pare che derivi dal verbo rancàr o roncàr, cioè abbattere e bruciare boschi per dissodare, o dal verbo latino runcari, cioè estirpare erbe, zappare o dal germanico rucken che significa smuovere.
Nell'anno scolastico 1940-1941 Giovanni Rodari fu maestro alle Scuole Elementari di Ranco (allora frazione di Angera). Insegnò agli alunni della terza e della quarta elementare e ne diresse gli scrutini in prima e in seconda sessione.
Come arrivare a Ranco
E' possibile raggiungere Ranco da Milano / Aeroporto di Malpensa:
- in auto: prendere l'autostrada A26 Gravellona Toce fino all'uscita Sesto Calende. Seguire le indicazioni per Angera/ Laveno. Dall’uscita dell’autostrada dista circa dodici chilometri
- in treno: la stazione ferroviaria di Sesto Calende si trova sulla linea che collega Domodossola a Milano e dista circa otto chilometri da Ranco
L'aeroporto di Milano Malpensa dista 22 chilometri circa.